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Ciambella della Zia Pappa

Immagine del redattore: Romagnola Q.uanto B.astaRomagnola Q.uanto B.asta

Da brava Romagnola (quanto basta) sono molto legata alle tradizioni, a quelle culinarie in particolar modo perché raccontano di luoghi e persone, permangono nella memoria tramandate di generazione in generazione. Ho sempre amato stare attorno ai fornelli con le mie nonne cercando di imparare i loro segreti, pur non riuscendo a produrre piatti deliziosi come quelli fatti da loro. È incredibile, ma le nonne sembrano davvero avere una sorta di super potere in cucina, anche seguendo la stessa ricetta il risultato non è lo stesso. Ho sempre dato la colpa al mio forno, ma direi piuttosto che sono le mani esperte a fare la differenza. Ho comunque bellissimi ricordi che continuo a collezionare ogni volta che ci troviamo a preparare prelibatezze insieme.


Una di queste è la ciambella o Brazadëla romagnola, uno dei dolci più tradizionali della mia regione. Di lei ne ho già scritto in precedenza e trovate la ricetta qui. Oggi vorrei condividere con voi il suo upgrade. La ricetta è esattamente uguale a quella classica con l'aggiunta di un ripieno di marmellata.

Ciò che la rende speciale è la piccola storia che c'è all'origine del nome. La Zia Pappa era una signora gioviale, vicina di casa di una coetanea di mia madre che, allora bambina, trascorreva del tempo a casa sua. La bimba non mangiava molto, ma la signora, abile cuoca, riusciva a soddisfare il suo gusto preparandole ciò che le piaceva. Ha iniziato, così, a chiamarla "Zia, pappa!” e quel simpatico soprannome si è diffuso sempre di più nella cerchia di amici e parenti. La Zia Pappa è diventata successivamente anche cliente di mia nonna, la quale cha confezionato per lei molti abiti su misura (perché oltre ad essere una cuoca spaziale, mia nonna è anche una sarta divina, io muoio d'invidia!). Sono diventate amiche e hanno condiviso molte altre ricette oltre questa che mia nonna segue ancora oggi.

La ciambella della Zia Pappa, o crostata come la chiamiamo in realtà in famiglia, si presenta come un grande rettangolo chiuso a portafoglio sul ripieno, con le dosi indicate nella ricetta ci mangiano una ventina di commensali, se mio padre è presente, di commensali ce ne mangiano la metà, è il dolce fatto da mia nonna che preferisce. La ciambella è farcita preferibilmente con marmellata mista di quelle che rimangono in frigo nei fondi di barattolo, la combinazione preferita da mia nonna (e anche la mia) è prugna e limone. Lo so che sembra un abbinamento inusuale, ma, fidatevi, è delizioso. Marmellata rigorosamente fatta in casa, qui non si accettano compromessi.

Qualche volta si diletta anche farcendola con la crema pasticcera, al morso rimane più pastosa e fa il "gosso", come si dice da noi ma, con un bicchiere di vino, la va zò c'lè un piasē e l'è bôna li stès (va giù che è un piacere ed è buona lo stesso).


Buona preparazione!



La ricetta

Tempo di preparazione 10 minuti

Tempo di cottura 25-30 minuti

Dosi 20 porzioni


Ingredienti

500 gr di farèna (farina) 00

300 gr di zucchero

3 uova

50 gr di burro

100 gr di strutto

1 bustina di lievito

Marmellata di limoni q.b.

Confettura di prugne q.b.



Procedimento


1. Amalgamare insieme la marmellate e lasciare da parte


2. Armisclč (mescolare) tutti gli ingredienti nell'impastatrice ottenendo un composto di consistenza simile alla pasta frolla, oppure procedere impastando tutto a mano


3. Stendere la pasta formando un rettangolo abbastanza spesso (1.5 cm circa), versare al centro il mix di marmellate e richiudere la ciambella a portafoglio sigillando bene i lati rimasti aperti


​4. Adagiare la ciambella su una téghia (teglia) ricoperta di carta forno e mettere in té fòran (nel forno) ventilato a 180° per 25-30 minuti














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